Delta del Nilo
Il Nilo ha un delta tra i più grandi al mondo: si estende per circa 240 kilometri di costa, ha una lunghezza da nord a sud di circa 160 kilometri e complessivamente copre una superficie di quasi 25 mila kilometri quadrati.
La regione del delta del Nilo viene fatta iniziare nel punto in cui il fiume si ramifica in due grandi rami - il “ramo di Rosetta” e il “ramo di Damietta” – e in tante piccole ramificazioni e canali e per questa sua conformazione è detto di “tipo arcuato”. Visto da satellite, il delta si presenta come un triangolo verde che si apre tra i due rami del fiume e in mezzo alla regione desertica.
Il ramo di Rosetta, che prende il nome dell’omonima città (il cui vero nome è Rashid poi anglicizzato in Rosetta), inizia circa 13 kilometri a sud-est dello sbocco del Nilo nel mare. Anticamente questa diramazione del fiume era conosciuta come “ramo Bolbitinico”
Il ramo di Damietta, invece, rappresenta la parte occidentale del delta del Nilo e prende il nome dalla città e porto di Damietta. Questo ramo in passato era conosciuto con il nome di “ramo Phatnitico”.
Intorno a queste due grandi ramificazioni si trovano poi numerosi rami secondari e canali artificiali, costruiti per favorire l’irrigazione delle zone settentrionali dell’Egitto. Fra i tanti canali, quello più conosciuto è il Canale di Ismailia lungo circa 130 km.
Il Delta del Nilo incontra poi alcune saline e laghi nella parte settentrionale; tra loro i principali sono il lago Maryut, il lago Idku, il lago Burullus e il lago Manzala.
La costruzione di alcune dighe, e in particolare la costruzione della grande diga di Assuan nel 1970, ha determinato una diminuzione delle inondazioni e dell’afflusso di sedimenti e detriti determinando un impoverimento dei territori intorno al delta, peraltro sempre più sfruttati per l’agricoltura e l’attività industriali – considerando anche il numero crescenti di abitanti di questa regione. La zona del Delta del Nilo è, infatti, una delle più densamente popolate dell’Egitto, ospita oggi i due terzi della popolazione e addirittura in alcuni punti si raggiungono i tremila abitanti per kilometro quadrato.
Inoltre la presenza della diga di Assuan ha rallentato il deflusso dell’acqua del fiume verso il mare causando l’erosione della costa lungo il delta.
La regione del Delta del Nilo è una delle più antiche dell’Egitto a livello di insediamenti umani. Proprio la presenza del fiume e l’abbondanza di acqua, oltre al clima più mite e al punto strategico nel Mar Mediterraneo, hanno favorito la nascita di centri abitati di notevoli dimensioni.
Secondo quanto affermato da Strabone, scrittore greco, e da Plinio il vecchio, scrittore romano, il delta del Nilo era composto da sette diversi rami - il Pelusiaco, il Tanitico, il Mendesiano, il Phatnitico, il Sebennytico, il Bolbitinico e il Canopico – di cui oggi ne sono rimasti solo due a causa delle variazioni climatiche e geologiche che la zona ha subito nel corso del tempo.
La ricchezza e la fertilità dei terreni intorno al Nilo rendono questa regione quella che produce gran parte dei raccolti che soddisfano le esigenze di tutto l’Egitto, dando un apporto considerevole all’economia del paese. Oggi, infatti, la regione garantisce oltre il 60% della produzione alimentare del Paese.
I cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare dovuto al surriscaldamento della Terra, però, minacciano questa importante regione dell’Egitto che rischia di finire sotto il livello del mare e quindi di scomparire. Sarebbe davvero una catastrofe per l’Egitto e non solo.
