Piramide di Chefren

La Piramide di Chefren si trova nei pressi di Giza, sulla riva sinistra del fiume Nilo e insieme alle piramidi di Cheope e alla piramide di Micerino forma una delle più grandi e importanti necropoli al mondo.

La piramide fu costruita dal faraone Chefren, di cui porta il nome, IV sovrano della IV dinastia egizia, e ha la caratteristica di conservare sulla punta parte del rivestimento bianco in Pietra calcarea di Tura che ricopiava tutta la superficie della piramide e garantiva una particolare luce riflettente; gli studiosi concordano con l’affermare che questo doveva essere il rivestimento di tutte e tre le piramidi del sito di Giza.

Di pianta quadrata, con l’altezza di oltre 143 metri (attualmente è alta circa 136 metri) e il lato di base lungo oltre 215 metri, la piramide di Chefren è la seconda dopo quella di Cheope, suo padre e predecessore nel governo dell’Egitto.
La piramide di Chefren, inoltre, appare la più alta delle tre piramidi di Giza poiché è costruita su un basamento di roccia alto circa dieci metri rivestito di una particolare pietra che Erodoto definisce “pietra etiopica variegata", ovvero un rivestimento misto di granito rosso e grigio di Assuan.

I grandi blocchi grezzi delle pareti appaiono messi in modo poco preciso e accorto nella parte inferiore della piramide, mentre appaiono più sistemati e regolari nella parte alta. Forse questa disomogeneità è data dalle scosse sismiche e dai terremoti che hanno interessato il deserto di Giza nel corso dei secoli.
La parte interna della piramide di Chefren è il risultato di due progetti diversi successivi. La piramide ha due diversi ingressi: uno a circa undici metri di altezza e l'altro a livello del suolo, che è quello attualmente usato per entrare nella piramide.

Una volta entrati ci si trova davanti a un corridoio in discesa lungo circa 32 metri che termina perpendicolarmente ad un altro corridoio che conduce alla camera funeraria. Questa è rimasta incompiuta, è di forma rettangolare ed è scavata nella roccia, si trova esattamente al centro della piramide e conservava un sarcofago in granito rosso seppellito a fior di terra accanto a cui è stata ritrovata la carcassa di un bovino adulto. Il sarcofago non è decorato ed è stato trovato vuoto nel 1918 da Giovanni Belzoni, archeologo che per primo in epoca moderna, penetrò nell'interno della piramide dandone una descrizione dettagliata. La cosa più caratteristica di questa sala funeraria è il soffitto a due spioventi formato da diciassette coppie di travi in pietra calcarea.

Un corridoio in salita conduce poi ad una seconda camera funeraria ritrovata però vuota, che confina con un’altra stanza grande usata come magazzino di raccolta delle offerte funebri o come serdab.
Nel 1910 alcuni scavi hanno fatto rinvenire sul lato orientale della piramide gli avanzi di un vasto tempio funerario, detto “tempio alto di Chefren”. Questo edificio è rettangolare e presenta una parte accessibile ai fedeli e un altro settore riservato esclusivamente al culto e ai sacerdoti.

Collegato a questo tempio tramite una rampa processionale si trova il “tempio a valle di Chefren”: scoperto nel 1852 è un ottimo esempio di architettura monumentale durante il regno dell’Antico Egitto. Questo edificio ha la pianta quadrata, con due diversi ingressi che portano entrambi ad un vestibolo e a una vasta sala ipostila che ha una caratteristica forma di T.

Di questa sala si sono conservati quasi intatti per millenni sedici pilastri monolitici in granito rosso, gli architravi, il pavimento in calcare alabastrino e le pareti decorate. La copertura fatta di blocchi di granito appoggiati ai pilastri è andata invece distrutta. Proprio le decorazioni trovate lungo le pareti della sala ipostila permettono di affermare che il tempio era destinato alle cerimonie di purificazione e mummificazione della salma del faraone.