Sfinge di Giza
La sfinge è figura mitologica appartenente sia alla tradizione egizia che greca. In entrambe viene raffigurata come un mostro con il corpo di un leone e la testa umana oppure di un altro animale. Alla testa della sfinge di Giza viene attribuita la rappresentazione della figura faraone. Il suo nome deriva dal termine in greco antico “Σφιγξ” che significa “strangolatrice” ed evidenzia così l’aspetto aggressivo e misterioso di questa starna costruzione.
L’archeologica ufficiale fa corrispondere il volto della sfinge a quello del faraone Chefren, in base a un’iscrizione trovata su di una stele di granito posta fra le zampe anteriori della statua. Quest’iscrizione racconta un sogno fatto dal faraone Thutmosi IV, che ha governato in Egitto dal 1398 a.C. al 1388 a.C., che avrebbe sognato il dio Sole Ra-Hrakhte, nell’atto di garantirgli il regno se avesse liberato la sua statua dalla sabbia. Così fece e divenne faraone e permise di ritrovare in parte la sfinge il cui corpo era stato seppellito sotto la sabbia eccetto la testa. Questa stele è detta “Stele del Sogno” e raffigura anche due leoni sopra due templi, l’uno di spalle all’altro, uno rivolto a est, l’altro a ovest. Da questo disegno molti studiosi affermano l’esistenza di una seconda sfinge costruita simmetricamente alla prima, ma di cui non si hanno notizie o non sono state trovate tracce certe.
La sfinge di Giza è lunga 73 metri, larga 6 metri e raggiunge un'altezza di 20 metri. Originariamente le sue dimensioni dovevano essere più grandi, ma l’erosione degli agenti atmosferici e diverse vicende storiche hanno consumato la pietra con cui è costruita.
Recenti studi hanno evidenziato che la pietra con cui è fatto il corpo ha caratteristiche diverse dalla pietra con cui è fatta la testa e pertanto si ipotizza che la testa sia stata aggiunta o sostituita in un secondo momento rispetto alla realizzazione originaria della statua.
Alla testa della statua manca anche il naso, che pare fu rotto a causa delle cannonate ricevute dal monumento e la cui perdita è precedente alla metà del 1700, come testimoniato dai disegni degli archeologi successivi a questo periodo che disegnano la sfinge senza naso, come la vediamo ora.
Inoltre ci sono delle controversie sulla data di costruzione della sfinge. Comunemente si pensa che la sfinge sia stata costruita circa 4500 anni fa: fu Cheope, sovrano che regnò dal 2551 a.C. al 2528 a.C. e uno dei più grandi costruttori dell’Antico Regno, a far edificare questo straordinario monumento. Ma il livello di erosione della pietra hanno portato un gruppo di archeologi a sostenere che la sfinge di Giza sia precedente alla civiltà egizia. Questi, infatti, sostengono che la condizione attuale del monumento non sarebbe dovuta all’erosione del vento e delle tempeste di sabbia che colpiscono periodicamente l’Egitto e la zona di Giza (oltre che al passare naturale dei secoli!), ma sarebbe dovuta alle copiose piogge che nel periodo postglaciale hanno colpito l’Egitto e quindi investito la sfinge. Gli studiosi concordano quindi con il considerare il 10500 a.C. come l’anno di riferimento per la costruzione della sfinge.
Questa teoria è importante perché, se così fosse, si afferma l’esistenza di una civiltà evoluta prima degli egiziani e molti affermano che si trattasse della mitologica civiltà di Atlantide che aveva colonie e città anche sul territorio egiziano così come si evince anche dal “Timeo” di Platone. Quindi la civiltà egiziana sarebbe una continuazione delle colonie atlantidee sopravvissute alla stessa scomparsa.
La teoria che considera l’anno 10500 a.C. come quello di costruzione della sfinge è avvalorata anche dal fatto che in quell’anno il sole sorgeva proprio nella costellazione del leone (animale rappresentato dalla sfinge) e siccome la Sfinge è costruita con lo sguardo rivolto verso est, nel giorno dell’equinozio di primavera del 10500°.C. vedeva sorgere, dietro il sole, la costellazione del leone, cioè se stessa.
Questa macchinosa teoria si affianca a quella per cui la costruzione delle piramidi non è casuale ma corrisponda ad un preciso disegno fisico e astronomico; nel “Timeo” di Platone si afferma che la Piramide di Cheope, Chefren e Micerino sono allineate in modo che i loro vertici puntano alle tre stelle della cintura di Orione, rispettivamente a Alnilam, Alnitak e Mintaka.
Fino al 1817 la sfinge di Giza rimase sepolta sotto la sabbia e fu l’archeologo italiano Giovan Battista Caviglia a intraprendere i lavori per ripulirla. Le operazioni di riportare in superficie questo spettacolare monumento si conclusero nel 1886 per opera di Gaston Maspero. La Sfinge fu completamente visibile a partire dal 1925.
Recentemente è stata trovata una stanza all’interno della sfinge che però non è stata ancora raggiunta e si spera che al suo interno si possono trovare testimonianze più precise su questo imperturbabile e affascinante monumento.