Sicurezza

L’Egitto è un paese sostanzialmente tranquillo, nonostante il verificarsi di alcuni atti terroristici tra il 2004 e il 2006, in cui sono state colpite delle località turistiche. Questi attacchi hanno colpito un albergo a Taba (ottobre del 2004), la città del Cairo nell’aprile del 2005, Sharm El Sheik il 23 luglio 2005, e Dahab nell’aprile del 2006.

A seguito di questi gravi fatti di cronaca internazionale, le autorità egiziane hanno potenziato la loro presenza sul territorio, reso più capillari e frequenti i controlli, hanno adottato nuove misure repressive e preventive sempre con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza ai circa dieci milioni di visitatori che ogni anno entrano in Egitto e che rappresentano una risorsa importantissima per l’economia egiziana.

Il governo egiziano e le autorità dei vari paesi stranieri, hanno comunque segnalato delle zone a rischio in cui è vivamente sconsigliato di andare. Il sud-ovest dell’Egitto, ai confini con Sudan e Libia è una zona a rischio per i turisti e quindi da evitare.
Nella zona tra l’entroterra della costa del Mar Rosso e la zona compresa tra le città di Alessandria e di Marsa Matruh sul Mediterraneo, c’è un alto rischio di mine inesplose risalenti a eventi bellici del passato. È ovvio quindi che non bisogna allontanarsi dai percorsi segnati o abbandonare le strade principali.

In generale, comunque, è buona norma non uscire dagli itinerari turistici consigliati ed osservare delle semplici regole di comportamento e buon costume.
Innanzitutto durante il soggiorno in Egitto è fondamentale rispettare le regole dettate dalla religione musulmana e quindi avere un atteggiamento consono e un abbigliamento non appariscente o inadeguato. Inoltre bisogna evitare di mangiare, bere e fumare in pubblico durante il mese del Ramadan, almeno dall’alba al tramonto come segno di rispetto per la tradizione religiosa degli egiziani.

    Inoltre i maggiori tour operator che organizzano viaggi in Egitto raccomandano di:
  • viaggiare con una copertura assicurativa che compra tutte le spese mediche;

  • custodire i documenti di viaggio e personali in un luogo sicuro o meglio ancora di portarli sempre con sé;

  • non avere comportamenti provocatori o irrispettosi della cultura locale e della religione mussulmana (ad esempio non sono molto graditi i capi d’abbigliamento che richiamano in qualche modo gli Stati Uniti o lo Stato d’Israele);

  • evitare di viaggiare in auto o in pullman di notte; innanzitutto le strade non sono molto agibili, i conducenti locali hanno poi l’abitudine di guidare a fari spenti e la polizia non è molto presente nelle ore notturne;

  • qualora si viaggia in pullman è sempre bene accertarsi che il veicolo sia in buone condizioni, che abbia tutto in regola e sia affidabile, così come l’autista deve essere sobrio e riposato. Si consiglia sempre di affidarsi a gite organizzate da operatori del settore, dall’albergo e di diffidare da autisti improvvisati e abusivi e mezzi non autorizzati;

  • prima di qualsiasi spostamento in autonomia è buona norma informare il responsabile dell’albergo e delle strutture dove si alloggia o gli operatori turistici a cui si fa riferimento; comunicare i propri spostamenti può essere molto utile in caso di pericolo per rintracciare e aiutare i turisti;

  • è comunque buona norma non allontanarsi dagli itinerari turistici predisposti o addentrarsi in luoghi che non si conoscono, affidandosi a persone sconosciute.

Il governo italiano mette a disposizione di chi si sposta all’estero un importante sito completamente gratuito che si chiama www.dovesiamonelmondo.it; registrando sul sito il Ministero degli Affari Esteri conosce gli spostamenti all’estero degli italiani ed è più facile individuarne l'identità e pianificare eventuali interventi di assistenza qualora sopraggiunga una situazione d'emergenza. Ad esempio questo metodo ha permesso di rintracciare e aiutare un ragazzo italiano che era stato colpito dal virus dell’influenza aviaria (virus H5N1) nell’aprile del 2009.