Antico regno
Egli è sempre più considerato Dio in terra e ha la “missione” di conservare l’ordine sulla terra. Viene riorganizzato l’impero e l’organizzazione politica, si accentra sempre più il potere del faraone e per sottolineare questo suo ruolo e lasciarne testimonianza nei secoli, inizia la costruzione delle piramidi che distingue quest’epoca.
Complessivamente durante l’Antico Regno, l’Egitto visse un periodo di grande espressione culturale e artistica e di fioritura degli scambi commerciali e delle spedizioni militari. In questi anni, infatti, tutte le dinastie si occuparono del rapporto con i popoli vicini ed espressero volontà di conquista ed espansione dell’Impero soprattutto verso la Nubia e la Libia. Anche con questi paesi, l’Egitto aveva stretto una serie di accordi commerciali per cui riusciva ad ottenere oro, avorio, legname (soprattutto legno di cedro), numerosi minerali e altri prodotti esotici.
Durante la III dinastia iniziarono delle innovazioni sociali e culturali di rilievo. Sotto il regno del faraone Zoser, ad esempio, iniziò l’uso del blocco di pietra nelle costruzioni invece del tradizionale mattone di fango. Egli fece costruire a Saqqara un’enorme piramide a gradoni che era la sua tomba e che fece da esempio per i successori di Zoser. Il faraone studiò anche una nuova tecnica di imbalsamazione dei cadaveri.
La IV dinastia è quella che maggiormente si è fatta ricordare nella storia dell’Egitto e ha lasciato i segni tangibili del regime faraonico e della sua unicità: ad essa, infatti, appartengono i faraoni Cheope, Khefren e Micerino che costruiranno le piramidi di Giza e la Sfinge, i monumenti principali di tutto l’Egitto.
Secondo molti studioso Cheope fu un faraone rivoluzionario, anche se talvolta viene descritto anche come spietato e crudele. A lui si deve il riordino dell’amministrazione del regno, la nascita della figura del “visir”, il più importante tra i funzionari statali, molto vicino alla famiglia reale e pertanto molto vincolato dalla volontà del faraone. La burocrazia diventava sempre più efficace grazie agli scribi e tutti gli incarichi erano stabiliti dal faraone, non vi erano figure ereditarie che potessero ribellarsi all’autorità centrale.
In ambito religioso, impose la legge secondo cui egli doveva scegliere i sacerdoti delle principali divinità – ovviamente erano scelti tra i membri della sua famiglia. Con due semplice mosse strategiche Cheope riuscì ad avere il controllo diretto ed assoluto del potere politico e di quello religioso.
Il faraone divenne il fulcro della vita dell’Egitto e Cheope volle sottolineare la sua unicità e grandezza costruendo la Grande Piramide e il complesso funerario che la circonda, uno dei monumenti più straordinari che l’uomo abbia mai costruito. Le tecniche di costruzione e l’abilità degli operai specializzati che vi lavorarono testimoniano l’avanguardia della civiltà egizia, l’utilizzo di più materiali, il calcolo delle proporzioni e la perfezione estetica di questi straordinari monumenti.
Al faraone Cheope, seguirono Chefren e Micerino che imitarono il predecessore sia nella gestione delle stato e della religione che nella costruzione delle piramidi a Giza.
La V dinastia caratterizzata dall’affermazione del culto di Ra, dio del Sole. La tradizione popolare racconta che i faraoni fossero diretti discendenti di questo dio e pertanto cambia tutta l’organizzazione religiosa e politica – ad esempio di rafforzano il potere dei “nomos” (le province) che spesso sono in contrasto diretto con il potere centrale creando una notevole instabilità nel Regno d’Egitto. Anche la costruzione dei templi cambia: si hanno templi “solari” il cui elemento principale è un obelisco su una piattaforma.
In questo periodo, inoltre, vengono rafforzati gli scambi commerciali con i paesi limitrofi e in Egitto continua l’ingresso di legno di cedro, animali esotici e minerali.
La VI dinastia conclude l’epoca dell’Antico Regno della storia dell’Egitto. Le province acquisiscono sempre più potere, emergono tanti sovrani locali che portano all’abbattimento del potere centrale.
Pepi II fu l’ultimo dei faraoni di questo periodo; durante il suo regno il potere era quasi esclusivamente concentrato nelle mani del visir e i governatori locali iniziarono a restare a lungo in un posto, organizzandolo a proprio piacimento anche dal punto di vista economico e d esattoriale.
Purtroppo non si hanno grandi testimonianze storiografiche e archeologiche della fine di questa importante era storica.
