I Mamelucchi
Erano addestrati alle arti belliche e alla disciplina più ferrea, al rigore morale e materiale; spesso venivano affidati alla cura di un eunuco (ovvero quella casta della società formata da soli uomini che erano sottoposti, in età puberale, a interventi di mutilazione dell'apparato genitale, tali da condurli all’impotenza) a cui restavano legati dal rispetto militare. Finiti i lunghi anni di addestramento militare e teorico, i Mamelucchi diventano liberi ed entravano nelle grazie dei governatori che li affidavano posti di prestigio nell’amministrazione civile e militare di territori.
I mamelucchi spesso finivano con il formarsi un vero e proprio esercito personale nel quale vigeva una rigida gerarchia che compensava ottime paghe e privilegi di ogni genere.
Alla morte dell'ultimo sultano ayyubide, al-Salih Ayyub, ucciso da un complotto organizzato dai Mamelucchi del suo regno, il capo di questi ultimi, Al-Muizz Izz ad-Dîn Aybak, assunse il potere, prima come tutore del giovane erede diretto de regno e poi direttamente come unico reggente del potere dopo aver sposato la vedova ayyubide Shajar al-Durr, instaurando così una nuova epoca nel governo dell'Egitto.
Per circa due secoli i Mamelucchi guidarono il paese e si succedettero numerosi sovrano. La dinastia mamelucca in Egitto può essere divisa in due periodi: i Mamelucchi Bahri, che governarono dal 1250 al 1382, di origine turca prendono il nome dalla località della loro roccaforte sul Nilo (al-Bahr, letteralmente "il mare", ed i Mamelucchi Burji che governarono dal 1382 al 1517, di origine caucasica circasso, erano alloggiati nella cittadella (al-Burj, letteralmente "la torre").
Nonostante spesso si creavano lotte interne e sanguinose ribellioni per la conquista del potere, i Mamelucchi garantirono un periodo di prosperità all’Egitto, favorendo il commercio sul mediterraneo e l’economia in generale. Durante il loro regno i Mamelucchi costruirono madrase (scuole islamiche), mausolei, minareti e ospedali, si specializzarono nella lavorazione del vetro e della ceramica, lavorarono il bronzo e l’ottone che veniva utilizzato nell’arredo e come decorazioni delle residenze nobiliari.
Grazie alle loro doti e qualità militari, i Mamelucchi riuscirono a opporre resistenza all’attacco dei Mongoli che nel 1260 volevano conquistare l’Egitto e la Siria. Durante le cosiddette “guerre mamelucco-ilkhanidi” i Mongoli inflissero una serie di attacchi alla Siria e addirittura riuscirono a conquistare Aleppo e Damasco ponendo fine alla dinastia ayyubide. Nel 1320, però, i Mamelucchi riuscirono a scacciare i mongoli e a riprende potere su tutta la Siria.
Il 1400 caratterizzato per una serie di calamità naturali che si abbattono sull’Egitto, determinando un indebolimento dell’economia e della produzione agricola. Inoltre nel 1492 ci è stata la scoperta dell’America e l’apertura di nuove rotte commerciali. L’Egitto perse quindi parte del suo ruolo centrale nei commerci con l’oriente poiché molto navigatori europei passavano dallo stretto di Gibilterra per andare in Asia e non attraversavano più il Mediterraneo. In particolar modo Alessandria d'Egitto subì gravi ripercussioni a livello economico e l’avanzamento delle repubbliche marinare italiane segnò la sua definitiva uscita dai commerci nel Mediterraneo.
Tutti questi fattori causarono un indebolimento generale del regno dei Mamelucchi che all’inizio del XVI secolo furono sconfitti dagli Ottomani che riuscirono a conquistare così sia la Siria che l’Egitto.
Secondo l’organizzazione del vasto impero ottomano, però, i Mamelucchi poterono continuare ad esercitare il loro potere gestendo i territori per conto dei nuovi sovrani: gli ottomani, infatti, nominavano un pascià, assistito da 7 reggimenti di Giannizzeri e da speciali corpi di cavalleria e di guardie personali e tra queste figure spesso vi erano i Mamelucchi. Divennero così dei vassalli degli ottomani.
I Mamelucchi col tempo rafforzarono sempre di più il loro potere e, nel momento di massimo splendore, fu stroncato dall’arrivo dell’esercito francese guidato dal generale Napoleone Bonaparte che voleva conquistare l’Egitto. Nonostante una forte resistenza, i mamelucchi persero il loro potere e furono sterminati dal nuovo pascià d’Egitto Muhammad ‘Ali nel 1811.