Medio regno

Il Medio Regno è la fase della storia dell’Egitto caratterizzata dal controllo dell’Egitto dei principi di Tebe, che avevano nuovamente unificato i territori dopo la suddivisione locale che aveva caratterizzato il cosiddetto primo periodo intermedio.
Il Medio Regno racchiude il lasso di tempo tra il 2050 a.C. ed il 1786 a.C. ed è caratterizzato dalla XI, XII e XIII dinastia, considerando la suddivisione fatta da Manetone. I principali faraoni di questo periodo furono Mentuhotep, Menthotpe, Sankhkara, Horo Sankhtowe dell’XI dinastia, Amenemhes, Ammenemes, Amenemhat, Shetepibra, Horo Wehammeswe della XII dinastia.

È uno dei periodi più prolifici della storia dell’Egitto. Innanzitutto si assiste ad una riorganizzazione dello stato e all’affermazione di un nuovo del faraone, agli sforzi di ripresa dell’economia dopo al dura carestia dei secoli precedenti, il risanamento dei bilanci dello stato e nuove spinte espansionistiche.
L’XI dinastia svolse un ruolo importante nell’unificazione territoriale del paese. La vittoria definitiva su Heracleopolis (regno con capitale Menfi che si oppose all’avanzata di Tebe) giunse con Horo Wah-ankh e con Horo Samtawy: essi riconquistarono le regioni del delta del Nilo, scacciando le popolazioni libiche e del Sinai che le avevano occupate approfittando della debolezza del faraone. Riunificarono così l’intero Egitto.

La gestione e organizzazione di questo nuovo regno formato, spettò invece alla XII dinastia. Innanzitutto emerse la necessità di dare unitarietà politica all’Egitto: i nuovi faraoni ridimensionarono il potere dei vari distretti provinciali che avevano causato rivolte e instabilità e crearono solo tre grandi aree amministrative gestite da funzionari di nomina regia, a loro volta controllati direttamente da ispettori inviati direttamente dai faraoni. Fu restaurata l’autorità centrale del faraone, ma si procedette anche ad una organizzazione feudale dei centri periferici accontentando in tal modo la nobiltà provinciale e la loro voglia di potere. Durante il Medio Regno si raggiunse quindi nuovamente un periodo di stabilità politica duratura.

La XII dinastia, inoltre, ebbe il merito di aver rilanciato l’economia egiziana. All’inizio del Medio Regno, la crisi politica e la carestia avevano messo a dura prova le attività economiche e agricole dell’Egitto e avevano anche rovinato la maggior parte delle opere pubbliche. Trovatosi davanti a una situazione abbastanza critica dell’economia, i faraoni della XII dinastia rilanciarono l’agricoltura promuovendo opere di bonifica dei territori, ad esempio della zona del Fayun, e la messa a cultura di ampi territori per rimpiazzare le scorte agricole azzerate durante la carestia.
Essi, inoltre, ripreso i lavori per la costruzione delle dighe e dei canali per regolare e controllare il corso del Nilo ed evitare inondazioni e nuove crisi.

Gli scambi commerciali furono fortemente rilanciati, sia all’interno dell’Egitto che con i paesi limitrofi. Questi furono garantiti dall’occupazione e riannessione al regno dei territori della Nubia riuscendo a impossessarsi anche della fascia che collega l’Egitto al Mar Rosso, sviluppando così un’importante passaggio commerciale e un punto di partenza per la spedizioni espansionistiche verso il Sinai e i Paesi del Punt.
Grazie all’occupazione della Nubia in Egitto tornarono a circolare l’oro e i beni di lusso provenienti dall’Oriente, la zona del Sinai forniva invece materie prime per l’artigianato.

Il Medio Regno fu molto importante anche dal punto di vista culturale e artistico. L’arte fu molto sviluppata grazie anche ai continui contatti con l’oriente e anche con la coetanea civiltà cretese, come sostenuto da alcuni storici e archeologi. Le opere letterarie prodotte in questa fase della storia egiziana furono davvero tante e diventarono motivo di studio nelle scuole e per la nobiltà cittadina già a partire dal Nuovo Regno. Anche la lingua egiziana durante il Medio Regno fu considerata come la “lingua classica”, il modello linguistico a cui ispirarsi per le iscrizioni sacre e dei monumenti. Cambiarono i costumi sociali e le tradizioni si radicarono ancora di più nei diversi strati della società.
Non a caso in questo periodo, i faraoni si interessarono anche dell’abbellimento e la valorizzazione del territorio con la costruzione di palazzi e residenze nell’entroterra e di fortezze e torri di avvistamento lungo i confini che servivano a proteggere le zone limitrofe del regno.

Gli ultimi faraoni della XII dinastia, per garantire l’ereditarietà del regno, seguendo l’esempio di Ammenemes I, si associarono al governo il primogenito maschio. Questo governo a due sdoppiò la figura del faraone e causò soprattutto lo sdoppiamento della figura divina del faraone, della sua diretta discendenza dagli dei. Cambiò così anche l’approccio che i cittadini egiziani avevano con la religione.
Dopo un periodo di grande fioritura e crescita del regno egiziano, si ha una nuova fase di indebolimento e instabilità. Questa fu causata dalla popolazione degli Hykos, che invasero il Basso Egitto devastando le città e rompendo così la solidità del regno tebano fino ad allora mantenuta. Si concludeva così il primo periodo tebano della storia egiziana e anche il Medio Regno.