Nuovo regno

È chiamato Nuovo Regno il periodo che va dal 1530 a.C. al 1080 a.C. Durante questi secoli l’Egitto è stato governato dalle dinastie XVIII, XIX e XX.
Dopo l’instabilità politica del periodo precedente (il Secondo Periodo Intermedio) segue per l’Egitto un periodo di grande stabilità, anzi questi sono classificati dagli studiosi come i secoli più fiorenti e prolifici nella storia dell’Egitto. È il momento di massima espansione del regno egiziano – che spesse volte viene chiamato Impero – e un periodo di rinascita culturale che nella Valle dei Re e nei corredi funerari di Tutankhamon o Ramses II trova un valido esempio.
Durante il Nuovo Regno, alla scarsità di reperti archeologici per una datazione certa degli avvenimenti e della successione dei faraoni del Secondo Periodo Intermedio, si sostituisce una grande quantità di tracce, documenti e monumenti per una descrizione dettagliata di questi secoli.

Il Nuovo Regno è chiamato anche “secondo impero tebano” perché Tebe fu la capitale del regno, il fulcro delle attività reali e il culto del dio Amon divenne il più importante d’Egitto. Questo, però, determinò un accentramento del potere religioso nel Primo Profeta di Amon e di tutto il clero tebano che piano piano finirono con l’influenzare notevolmente i faraoni.
Uno degli elementi chiave di quest’epoca della storia egiziana sono le conquiste espansionistiche cha allargarono i confini dell’Egitto: divennero parte del regno la Nubia e l’esercito arrivò a conquistare fino alla quarta cataratta, furono siglati accordi di vassallaggio con i più importanti sovrani della regione medio-orientale, i punti di transito e confine furono controllati da guarnigioni poste in apposite fortezze, furono portate avanti delle campagne militari per l’occupazione dell’area siro-palestinese nel tentativo di affermare l’egemonia egiziana in Medio Oriente. Il territorio egiziano non era mai stato così esteso.

Il Nuovo Regno si caratterizza anche per una struttura burocratica e amministrativa forte e ben distinta, formata da funzionari di vari livelli, che riuscirono a garantire continuità nella gestione dello stato anche nei momenti di crisi, come durante la XIX dinastia che si verificò un conflitto interno alla famiglia reale per la successione al trono.
In questi secoli, inoltre, non venne trascurata neanche l’economia dell’Egitto: furono proseguite le opere di bonifica e sviluppo delle aree agricole, fu incentivato l’artigianato anche grazie alle nuove materie prime che provenivano dai territori assoggettati, furono continuate le grandi opere pubbliche soprattutto la costruzione e il controllo sulle dighe lungo il Nilo.

Un’altra importante caratteristica del Nuovo Regno il ruolo che assumono le donne, simboleggiata dai titoli e dagli incarichi che ricevevano le madri e le mogli dei sovrano.
Elemento di rivoluzione dei costumi e delle tradizioni durante il Nuovo Regno è stata la costruzione di un nuovo tipo di tomba. Mentre i faraoni precedenti avevano costruito le piramidi come monumenti sepolcrali, a partire da Amenofi I, sovrano della XVIII dinastia che diede inizio al Nuovo Regno, si svilupparono le tombe a camera scavate nelle pareti rocciose. Egli fu il primo ad essere seppellito in tombe di questo tipo in una valle vicino a Tebe che poi prese il nome di “Valle dei Re” e dove sono state ritrovate circa 63 tombe di faraoni e un’area attigua dedicata alle consorti reali ed ai principi ed è chiamata la “Valle delle Regine”.

Tra i faraoni delle dinastie XVIII, XIX e XX del Nuovo Regno spiccano dei faraoni che sono diventati famosi nella storia. Amenofi IV, ad esempio, divenne famoso per la riforma religiosa che portò avanti durante il suo regno; essa aveva lo scopo di ridurre il potere dei sacerdoti di Amon e infatti ne abolì il culto, chiuse i templi e disperse il clero. Impose un nuovo culto monoteistico, quello di Aton, il dio del sole, che prevedeva regole più egualitarie fra gli uomini almeno in ambito religioso e testi sacri comprensibili da tutti. Egli cambiò il suo nome in Akhenaton (colui che è gradito ad Aton) e fondò una nuova capitale Akhetaton. Tale riforma religiosa si esaurì con il regno di Akhenaton.
Successore è stato il faraone Tutankhamon, famoso per il ricco corredo funerari rinvenuto nella sua tomba e testimonianza del suo ruolo centrale, della ricchezza e del lusso di cui erano soliti circondarsi i faraoni durante il Nuovo Regno.

Altro faraone di spicco di quest’epoca è Ramesse II: a lui si deve la costruzione e l’ampliamento dei monumenti dell’Egitto, soprattutto nella zona di Luxor e di Karnak, dei templi di Abu Simbel e dei santuari di Abido e di Menfi. Il faraone stipulò anche il primo trattato di pace di cui sia ha notizia certa nella storia. Secondo la tradizione e alcuni riscontri storici, in questo periodo è vissuto Mosè che ha guidato l’esodo degli ebrei dall’Egitto.
La fine del Nuovo Regno vede una certa instabilità politica dovuta all’insurrezione dei tanti popoli assoggettati a cui si aggiunge l’instabilità interna dovuta alla contesa del potere da parte dei sacerdoti di Ammone, dei capi dell’esercito e dei funzionari statali.