Periodo arcaico

Quella egiziana è una delle civiltà più antiche al mondo. Il suo sviluppo deriva soprattutto dalla presenza del fiume Nilo, che da sempre ha rappresentato un’importante via di comunicazione, un alleato per lo sviluppo degli insediamenti urbani e delle attività di sostentamento dell’uomo.

La storia dell’Egitto inizia già intorno al 3000 a.C. con l’epoca che gli storici definiscono “Periodo Arcaico” o “Antico Egitto” e dura fino al 2700 a.C.
Protagonista di questo periodo è il Nilo. Attorno ad esso già nell’antichità si erano concentrati i principali insediamenti umani che, con il passare del tempo, diventano sempre più popolosi e civilizzati. La ricchezza delle sue acque permette di vivere meglio rispetto alle zone desertiche dell’entroterra e di sviluppare le principali attività economiche e di sostentamento.

Il Nilo, con le piene annuali, garantisce la fertilità delle terre grazie al limo, un residuo granuloso delle inondazioni del fiume che fertilizza il terreno. La furia delle acque del Nilo, però, è stata anche causa di distruzione se non sono controllate e contenute; gli egizi svilupparono quindi fin dall’antichità un sistema di incanalamento e controllo delle acque fluviali che venivano anche conservate per i periodi di siccità.
Le diverse comunità lungo il Nilo erano governate da capi locali che controllavano veri e propri distretti, detti “nomos”. Alcuni studi archeologici hanno evidenziato come in questo periodo prolifica la costruzione di abitazioni fatte con mattoni di fango, legno e canne che crescevano lungo la riva del Nilo. La deperibilità dei materiali, però, ha reso difficile la loro conservazione fino ad oggi, al contrario delle sepolture che invece sono tuttora visibili e presentano frammenti di statue, stele e parti del corredo funebre.

Intorno al 3300 a.C. emerse la necessità delle varie tribù di uno stato organizzato che coordinasse i diverso nomos, di garantire la stabilità e la pace del lungo Nilo, anche per una migliore fruizione e gestione dei sistemi di dighe e canali creati. I diversi nomos si alleavano e scontravano tra di loro e crearono due diversi regni: l'Alto Egitto nella parte meridionale dell’Egitto, costituito quindi dalla parte del sud della valle del Nilo, ed il Basso Egitto che invece si trovava a nord raggruppando principalmente i nomos del delta del fiume.
Il regno dell'Alto Egitto aveva come capitale la città di Nekhen, il suo re adorava la dea avvoltoio Nekhbet e veniva raffigurato con un'alta corona bianca. Il Basso Egitto, invece, aveva come capitale Buto e il sovrano adorava la dea cobra Uto ed era rappresentato con una corona rossa.

Nel 3000 a.C. Menes, identificato con il faraone Narmer, re del regno dell’Alto Egitto, secondo la tradizione, riuscì ad unificare lo stato dell’Alto Egitto con il Basso Egitto, sotto il suo potere.
Egli fu il primo sovrano della I dinastia dell'antico Egitto, a cui seguirono altre 30 dinastie dell’Antico Egitto.
L’unificazione non fu di certo facile. Innanzitutto, come dimostrano alcune tavolozze del periodo dinastico ritrovate durante degli scavi archeologici, fu ottenuta con numerose battaglie tra il Basso e l’Alto Egitto e tra il regno di Narmer e le numerose tribù beduine limitrofe; inoltre l’unificazione territoriale e politica fu preceduta dall’uniformazione culturale tra i due regni, processo altrettanto ostico e difficile.

Una volta formato il Regno d’Egitto, fu fondata la città di Menfi quale capitale del regno. Il simbolo della nuova entità politica era formato dall’unione della corona bianca (simbolo dell’Alto Egitto) e dalla corona rossa (simbolo del Basso Egitto) e il serpente e l’avvoltoio divennero i simboli protettori del sovrano-faraone. Si affermava, così, l’idea del capo dello stato e della religione, del faraone come unico e solo monarca dell’Egitto e discendente diretto degli dei.
Grazie a Manetone, un sacerdote egiziano vissuto tra il IV e III secolo a.C., ci è pervenuto un elenco delle dinastie e dei faraoni che hanno governato l’Egitto. Secondo tale documento i faraoni del periodo arcaico, che rientrano quindi tra la I e la II dinastia, sono stati: Aha(Menes), Djer, Djet, Den, Anedjib, Semerket, Qa'a appartenenti alla I dinastia; Hotepsekhemwy, Peribsen, Khasekhemui appartenenti invece alla II dinastia.

La fondazione di nuovi centri urbani, il perfezionamento della scrittura, la concentrazione del potere nelle mani del faraone capo di un unico regno e di un territorio molto vasto sono gli aspetti distintivi di quest’età, che determineranno anche le prime inimicizie con le popolazioni vicine - i Nubiani a Sud, gli asiatici a Est.