Periodo tardo

Nella storia egiziana le dinastie dalla XXVI alla XXXI rientrano nel cosiddetto periodo tardo.
È un’epoca abbastanza particolare in cui l’Egitto perde definitivamente la sua autonomia perché diverse popolazioni straniere si susseguono nell’occupazione del territorio.
La debolezza del Nuovo regno era iniziata già durante la XXV dinastia e la frammentazione del potere centrale a favore di principati locali, le lotte interne tra potere religioso e potere del faraone e la grande influenza che avevano conquistato i burocrati.

Già nel VIII secolo a.c., i principi libici avevano iniziato ad accentrare il loro potere intorno a Sais, città situata sulla sponda orientale del ramo di Rosetta del Nilo. Quando gli Assiri conquistarono l’Egitto e poi lo abbandonarono pochi secoli dopo, Sais divenne un centro importante che riuniva sotto il suo governo diversi nomoi diventando un territorio compatto e abbastanza vasto.

A capo del regno saita c’era Psammetico Saite che nel 656 riuscì a riunificare l’Egitto: si affermava così la XXVI dinastia. Il periodo saita, in cui emersero i faraoni delle famiglie Psammetico, Nechao, Apries e Amasis in circa quarant’anni, fu una fase di pace e tranquillità interna, prosperità economica e rinascita culturale con l’affermazione di modelli artistici che prendono spunto da quelli del passato. Nonostante le continue minacce dei popoli del Mediterraneo - come i Kushiti e i Babilonesi (con cui non mancarono gli scontri armati) - l’Egitto rimane in mano ai Saiti e acquisì prestigio anche a livello internazionale.

Solo molti secoli più tardi i Persiani riuscirono ad occupare la terra egiziana che passò sotto il controllo di un satrapo, ovvero un governatore persiano scelto tra i nobili o tra gli appartenenti alla famiglia reale persiana, avevano il compito di amministrare la giustizia, di riscuotere i tributi e di reclutare le truppe per l'esercito del "Gran Re" di Persia.
Cambise, figlio del famoso re persiano Ciro il Grande, detronizzato l'ultimo faraone, ma sarà il suo successore Cambise II a governare direttamente in Egitto dal 525 a.C. al 522 a.C., comparendo anche nell’opera di Manetone come primo sovrano della XXVII dinastia. L’Egitto divenne soprattutto una fonte di reddito per l’impero persiano.

A Cambise seguirono Dario I – a cui si deve il merito di aver fatto rivivere la civiltà egiziana antica, i costumi e la letteratura di secoli passati radunando intorno a sé gli uomini più saggi dell’Egitto e promuovendo la costruzione di templi degli dei egizi come il tempio di Amon nell’oasi di Kharga, Serse I famoso per le lotte contro i Greci (nota è la battaglia di Salamina nel 480 a.C.), Artaserse I e Dario II i cui regni furono caratterizzati da una lontananza dell’Egitto dalla scena geopolitica del Medio Oriente.
Secondo Manetone, la XXVIII dinastia fu caratterizzata dal governo di Amirteos dal 664 al 399 a.C. La fine del regno di Amirteos, e con lui della XXVIII dinastia, non è chiara, ma sembra legata a qualche sua azione contraria alle regole vigenti che gli impedì di passare il trono ai suoi figli legittimi.

S’instaurava così la XXIX dinastia che copre circa vent’anni (dal 399 a.C. al 380 a.C.) e si caratterizza per l’impegno dei faraoni a far rimanere l’Egitto più indipendente possibile dalla Persia alleandosi addirittura con Sparta nel 396 a.C. e mettendo a disposizione della potenza greca l’esercito e la flotta egiziana.
Le ultime dinastie che chiudono il periodo tardo della storia egiziana sono la XXX e la XXXI. Questo periodo si caratterizza per la costruzione di importanti monumenti in Egitto e appare come un periodo florido e di una pace durevole. Ad avvalorare questa tesi ci sono anche i tentativi di ricreare un governo egiziano ad opera dei faraoni Nectanebo I e Nectanebo II.

La tranquillità e la restaurazione di un governo egizio fu solo un’illusione per gli stessi egiziani: la minaccia persiana ai confini dell’Egitto era sempre molto forte e combattimenti, minacce di attacco, ritirate strategiche erano sempre presenti.
Nel 343 a.C. i Persiani inflissero un duro attacco agli Egiziani conquistando il delta del Nilo e così, dopo più di 4000 anni l’Egitto perse la sua indipendenza e si concluse la lunga storia delle dinastie che dominarono il paese e che resero grande questa civiltà.