Area protetta di Abu Galum

L’area protetta di Abu Galum si trova nei pressi del Golfo di Aqaba, golfo del mar Rosso, situato tra la penisola del Sinai e la penisola araba. Questa area protetta copre una superficie di 500 kilometri quadrati tra la cittadina di Dahab e quella di Nuweiba.
Il parco è stato istituito nel 1992 con l’obiettivo di protegge la bellezza e la ricchezza di questa zona e i tanti ecosistemi la popolano e che la rendono une delle zone protette più pittoresche di tutto l’Egitto.

Il paesaggio del parco dell’area protetta di Abu Galum è molto varia: spiagge di ciottoli e conchiglie di varie forme, montagne di granito che creano strapiombi sul mare, spiagge sabbiose che costeggiano al barriera corallina e le splendide acque azzurre del mare.
Molti studiosi ritengono che una delle caratteristiche distintive dell’area di Abu Galum sia la convivenza di paesaggi mediterranei e paesaggi tropicali. Mentre i primi dominano le zone costiere, i paesaggi tropicali prevalgono nell’entroterra.

Lungo la costa la vegetazione è rigogliosa e tipicamente mediterranea. Tra le piante presenti, spiccano le mangrovie, queste particolari piante tropicali che presentano foglie versi, un fusto rigoglioso e ritorto che presenta le radici a pelo d’acqua…come se galleggiassero. Una particolarità di questa piante è che riescono a utilizzare a proprio beneficio l'acqua salata del mare, anche per potere germogliare in un ambiente continuamente battuto dalle onde e dalle maree.
Le mangrovie rappresentano l’habitat ideale per i piccoli pesci, per gli uccelli acquatici che vivono stabilmente nella riserva e per gli uccelli migratori che vi soggiornano temporaneamente durante le loro migrazioni.

Nel mare si distinguono anche a occhio nudo le bellissime distese di coralli, che possono essere ammirate da vicino praticando lo snorkeling o il diving.
In total nel parco sono state censite 167 specie vegetali, di cui 44 specie di piante sono endemiche. Da qui si capisce la straordinaria importanza di tutelare la zona e gli ecosistemi esistenti.
Nell’entroterra il parco presenta le montagne, pianure secche e aride, dune sabbiose e dicchi di dolerite, ovvero corpi rocciosi di andamento verticale che si innalzano in mezzo alle profonde secche. In questa tipo di paesaggio vivono numerosi mammiferi: stambecchi della Nubia, iraci, volpi rosse e iene striate, lucertole e serpenti, tra i quali il cobra nero, la vipera cornuta e il lechide carenato di Burton, un rettile raro.

L’area protetta di Abu Galum ha la particolarità di essere abitata da una popolazione beduina che preserva le antiche tradizioni folcloristiche. Il villaggio di beduini Maizena, una tribù desertica un tempo nomade ma da qualche anno stabilitasi nel parco, p raggiungibile tramite una jeep per via delle impervie condizioni dei sentieri sterrati. I beduini sono molto ospitali e consoce molto bene il territorio che preservano e rispettano con devozione. Loro vivono ormai a contatto con i turisti di cui spesso conoscono la lingua: offrono loro the, piatti tipici e li intrattengono con canti e danze folcloristiche.
Negli ultimi anni molti gruppi umanitari e ambientalisti hanno criticato il governo egiziano per aver reso queste popolazioni un’attrazione turistica, un fenomeno da baraccone relegato in una riserva naturale.

Nell’area protetta di Galum è permesso pescare solo alla popolazione beduina mentre è fortemente proibito ai visitatori pescare, portare via anche solo una foglia del parco, una pietra o una conchiglia.
Dal villaggio in poi bisogna proseguire a piedi o a cavallo di un dromedario per raggiungere il bellissimo “Blu Hole”, una depressione marina, profonda circa 100 metri, poco distante dalla spiaggia di Dahab, dove si possono fare bellissime immersioni ma bisogna fare attenzione alle forti correnti e pertanto è consigliata a sub con esperienza.
L’area protetta di Abu Galum è territorio dalla bellezza selvaggia, tappa quasi obbligata di chi visita l’Egitto.