Il deserto blu
L’aspetto di questa valle è decisamente lunare e il suo colore blu deriva dalla fantasia dell’artista belga Jean Verame, che nel 1981 in occasione della fine della guerra tra Egitto e Israele, con il permesso del presidente egiziano Anwar El Sadat e delle Nazioni unite, dipinse di un intenso azzurro circa quattromila massi rocciosi su un’area di circa quindici kilometri quadrati.
Per realizzare questa stupefacente opera d’arte a cielo aperto, il pittore utilizzò dieci tonnellate di vernice acrilica il grado di resistere al caldo e alla luce diretta del sole e scelse il colore azzurro come simbolo di pace e fratellanza.
La decisione del governo di avvallare i progetto Jean Verame determinò non poche polemiche, considerando che per molti questo gesto era una rovina per la bellissima area del Sinai. Di sicuro egli ha creato un’opera immortale che migliaia di visitatori visitano ogni anno.
Tra le rocce del “deserto blu”, c’è una zona di secca in cui si riflette l’azzurro del cielo del Sinai, creando un lieve contrasto con l’azzurro più intenso delle rocce di Jean Verame. In questo scenario azzurro spiccano delle rocce dorate, sculture naturali di granito e bellissimi fiori rosa che donano un’atmosfera romantica allo stesso “deserto blu”.
Il Deserto Blu è un luogo ideale per arrampicarsi sulle pareti rocciose, fare fotografie e ammirare il paesaggio o semplicemente per sentirsi lontani da tutti e in un’atmosfera unica. Il silenzio domina nella valle, quasi come se le rocce azzurre assorbissero i rumori e li attenuassero.
La vista di questa straordinaria valle è davvero sorprendente e tutti i visitatori rimangono incantati per la bellezza del paesaggio e l’effetto scenografico che le rocce creano in contrasto con i paesaggi gialli e dorati che solitamente si vedono in Egitto.